L’iniziativa prevede laboratori sulla prevenzione e il contrasto delle discriminazioni (della durata di 8 ore ciascuno) rivolti a operatori/operatrici del settore sportivo, che saranno proposti con lo stesso programma in 19 sedi dislocate su tutto il territorio regionale nel periodo settembre-dicembre 2017.
I laboratori sono realizzati da UISP Torino, partner del progetto, con la supervisione di Regione Piemonte e IRES Piemonte. Ai laboratori possono partecipare uomini e donne con qualifica di istruttore, allenatore, dirigente, animatore sportivo, educatore sportivo e insegnante di scienze motorie
«La Regione Piemonte è impegnata contro ogni forma di discriminazione, anche quelle che macchiano i campi sportivi. Gli esempi purtroppo sono tanti. Dalle urla razziste, agli insulti omofobi. Il nostro obiettivo è quello di contrastare queste forme di bullismo e violenza anche attraverso la formazione e la sensibilizzazione. La Regione Piemonte l'anno scorso ha approvato una legge regionale, la numero 5, contro ogni forma di discriminazione che può intervenire in modo diretto su ambiti di competenza regionale come lo sport. Per esempio se durante una manifestazione sportiva avviene un caso di discriminazione, chi è presente (spettatori, atleti, dirigenti, arbitri di gara) può attivare, tramite una denuncia, la Rete regionale contro le discriminazioni che avvierà l’iter previsto. Inoltre il Piemonte è stata la prima Regione Italiana a istituire, dopo quello del Governo, il Fondo regionale per le vittime di discriminazione» - ha dichiarato Monica Cerutti, assessora alle Pari Opportunità della Regione Piemonte.
«L'adesione al progetto - ha dichiarato l'assessore allo sport Giovanni Maria Ferraris - è prova del grande coinvolgimento della Regione Piemonte sul tema della discriminazione ed evidenzia la necessità di investire in formazione anche verso gli attori nel campo della promozione sportiva. C'è necessità di maggior consapevolezza e responsabilità di come lo sport possa rappresentare un eccezionale strumento di preparazione e promozione educativa della persona e insieme di inclusione sociale e per questo motivo abbiamo già adottato un piano annuale programmatico con dei bandi volti a favorire il superamento delle barriere sociali e della dilagante cultura dello scarto e dell'emarginazione, che consentano lo sviluppo di un processo culturale nello sport fatto di coscienza, responsabilità ed uguaglianza. Esprimo soddisfazione per l'avvio di questo nuovo progetto, che vedrà coinvolti società sportive, tecnici e dirigenti sportivi che, grazie al contatto quotidiano con i nostri giovani, possono anche insegnare loro a diventare adulti responsabili e buoni cittadini attraverso i valori propri dello sport».