Si è concluso oggi il percorso formativo online dedicato alle discriminazioni fondate sulla disabilità, organizzato dal Nodo provinciale gestito dalla Città di Cuneo, in collaborazione con IRES Piemonte, e rivolto ai soggetti aderenti alla Rete provinciale contro le discriminazioni di Cuneo.
Tre gli incontri organizzati tra dicembre e gennaio, nel corso dei quali sono stati affrontati aspetti generali (definizioni, normativa nazionale europea e internazionale, casistica) e ambiti specifici: barriere architettoniche e accessibilità degli spazi ed edifici pubblici e privati, e diritto all'inclusione scolastica con vari riferimenti alle discriminazioni che possono derivare dall'inadeguata redazione dei Piani Educativi Individualizzati (PEI), dall'inadeguatezza del trasporto scolastico, dall'esclusione da visite di istruzione o altre attività.
Obiettivo del percorso è il miglioramento delle competenze sulle discriminazioni fondate sulla disabilità tra i soggetti aderenti alla Rete, per accrescere la capacità di riconoscerle e conseguentemente agire sia per prevenirle sia per rimuoverle. La docenza è stata affidata a Gaetano De Luca, avvocato esperto in diritto antidiscriminatorio per le persone con disabilità, che ha dialogato con Silvia Venturelli, esperta in diritti e pari opportunità e coordinatrice della Rete regionale contro le discriminazioni.
Questo percorso si inserisce nel più ampio quadro di attività formative dedicate al superamento delle discriminazioni fondate sulla disabilità realizzate dal Nodo di Cuneo, che l'11 dicembre 2023 aveva organizzato un incontro in presenza rivolto al personale interno del Comune di Cuneo.
Una cerimonia di consegna delle targhe di riconoscimento ai 18 punti informativi contro le discriminazioni presenti sul territorio provinciale novarese si è svolta nella mattinata di oggi, mercoledì 31 gennaio 2024, presso la sede della Provincia di Novara.
<<L’obiettivo della Provincia di Novara – spiega la consigliera delegata alle Pari opportunità Annaclara Iodice – è il rilancio del servizio, pensato e condiviso con Regione Piemonte e Ires Piemonte e con il supporto della cooperativa Aurive, vincitrice del concorso di idee indetto dalla Provincia per la valorizzazione dello stesso servizio, per segnalare situazioni potenzialmente discriminatorie, dando ascolto e assistenza alle persone, su tutto il territorio. Sono infatti 18 i punti informativi accessibili nel Novarese a disposizione della cittadinanza, che si trovano presso Pubbliche Amministrazioni, Consorzi socio-assistenziali, associazioni, Enti formativi, organizzazioni sindacali, Istituti scolastici e, in particolare ad Arona con Enaip, a Borgomanero con Ciss, Enaip, Cgil, Mamre, Apl, a Castelletto Ticino con Cisas, a Galliate con Fondazione “Apri le braccia”, Novara con Comune, Apl, Enaip, Filos, NovarArcobaleno, Cgil, Uil, cooperativa “il Frutteto”, Iti “Omar”, Liberazione e speranza>>.
Tutti i Punti informativi hanno almeno una persona referente formata come "operatore/operatrice antidiscriminazioni" grazie alla partecipazione ad appositi percorsi formativi riconosciuti dalla Regione Piemonte, l'ultimo dei quali si è svolto proprio a Novara nel 2022, promosso dal Nodo provinciale contro le discriminazioni con il sostegno della Regione Piemonte, in collaborazione con IRES Piemonte e con il supporto operativo di Enaip.
Questa iniziativa è inserita all’interno delle azioni di consolidamento e promozione della Rete provinciale contro le discriminazioni. <<La collaborazione tra la Provincia di Novara e Aurive – precisa Iodice - intende facilitare la riconoscibilità di questi punti informativi, aggiornando la mappatura degli Enti, dei referenti e degli spazi disponibili, accompagnando questo processo con la condivisione di momenti formativi, materiali, eventi di sensibilizzazione, con l’obiettivo di semplificare comunicazioni e segnalazioni. Come abbiamo già avuto modo di spiegare in passato, la Rete regionale contro le discriminazioni, con la quale la Provincia di Novara ha portato avanti diversi percorsi progettuali, ha una funzione centrale come soggetto-chiave della strategia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni ed è organizzata in Piemonte in otto Nodi provinciali che attualmente garantiscono la presenza di oltre 160 punti informativi. I Nodi hanno, tra i loro compiti fondamentali, quello di accogliere le persone che segnalano le discriminazioni, gestire i casi e monitorare il fenomeno sul proprio territorio di competenza>>.
<<La strategia adottata dalla Provincia di Novara – aggiunge Iodice - prevede il coinvolgimento di tutti i punti informativi che si occupano di inviare segnalazioni al Nodo Antidiscriminazione, degli Enti rete che promuovono e diffondono le attività del servizio, degli operatori comunali a contatto il pubblico nei vari uffici, ma soprattutto della cittadinanza. Le azioni intraprese e coordinate da Aurive saranno funzionali ad avviare un percorso di accessibilità, formazione e informazione che consentirà al Nodo provinciale contro le discriminazioni, di dotarsi di strumenti efficaci per la segnalazione delle discriminazioni e di un kit di comunicazione per raccontare e promuovere il servizio alla cittadinanza. L’azione di facilitazione sarà ulteriormente rafforzata dalla sensibilizzazione degli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado del territorio che vedrà protagonisti referenti e educatori di alcuni dei punti informativi e stakeholder territoriali con esperienza diretta in tema di discriminazione. Gli incontri saranno organizzati in conferenze collaborative, secondo un format condiviso, basato su testimonianze significative che consentiranno ai relatori di affrontare tematiche complesse legate a situazioni discriminatorie>>.
Per maggiori informazioni e per rimanere aggiornati sulle attività del Nodo contro le discriminazioni della Provincia di Novara, si rimanda alla pagina dedicata sul sito della Provincia di Novara, sezione Pari opportunità.
Si è svolta oggi in presenza a Torino, presso la sede di IRES Piemonte, la riunione di coordinamento mensile della Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte. Presenti il Centro regionale, operante in Regione con la collaborazione di IRES Piemonte, e i Nodi territoriali attivati e gestiti dalle Province di Alessandria, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, dalla Città metropolitana di Torino e dalla Città di Cuneo.
Tra i molti temi affrontati, il monitoraggio delle segnalazioni di discriminazioni raccolte nel corso del 2023 (i dati definitivi, raccolti dai Nodi ed elaborati da IRES, saranno disponibili da maggio/giugno), il perfezionamento degli strumenti di raccolta dati, la pianificazione delle attività informative e formative per l'anno in corso.
Molto spazio è stato dedicato al confronto e scambio tra territori sia sulla gestione di situazioni specifiche sia sull'adozione di azioni congiunte di prevenzione e contrasto, in linea con quanto previsto dal Piano triennale contro le discriminazioni 2022-24.
Su ricorso presentato da Daniele Renda e dall’Associazione Luca Coscioni, il Tribunale di Civitavecchia ha condannato il Comune di Santa Marinella per la mancata adozione di un Piano che preveda la concreta eliminazione di un numero elevato di barriere architettoniche e sensoriali che ancora oggi impediscono alle persone con disabilità motoria o visiva di accedere e spostarsi all’interno di importanti luoghi e spazi pubblici presenti sul territorio comunale.
Ora il sindaco e la sua amministrazione avranno 12 mesi di tempo per approvare tutte le misure e gli interventi necessari volti a rimuovere le singole barriere architettoniche e sensoriali indicate nella sentenza, ciò al fine di garantire l’accessibilità universale in tutti gli spazi urbani, nonché il diritto alla libera circolazione, all’uguaglianza e alla vita autonoma per tutti i cittadini, anche con disabilità.
Per ulteriori informazioni si rimanda al sito dell'Associazione Luca Coscioni
Prevenire e contrastare le discriminazioni diffondendo cultura di parità, stimolando l’emersione di situazioni discriminatorie e allargando la Rete provinciale per garantire maggiore prossimità alle persone: questi alcuni degli obiettivi del ciclo di incontri formativi realizzati a Cuneo, Saluzzo e Mondovì nel mese di ottobre, organizzati dal Nodo territoriale contro le discriminazioni della Città di Cuneo in collaborazione con Ires Piemonte e Centro regionale contro le discriminazioni.
Anche grazie al supporto locale dei Consorzi socio-assistenziali del Cuneese (Csac), del Monregalese (Cssm) e del Monviso Solidale sono state molte le realtà coinvolte, alcune già parte della Rete, altre nuove: A.O. S. Croce E Carle, Acli, Afp, Aism (Ass. Ita Sclerosi Multipla), Apdam (A Proposito Di Altri Mondi), Apl (Centri per l'Impiego di Alba, Fossano e Mondovì), Apro Formazione, Arcigay Cuneo, Associazione Pro.Tetto Migranti-Odv, Biblioteca Marene, Caritas Cuneo, Caritas Fossano, Caritas Mondovì, Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese, Cisl-Ust, Comune Saluzzo, Confindustria, Cooperativa Animazione Valdocco, Cooperativa Fiodaliso, Cooperativa Momo, Cooperativa Caracol, Cooperativa Insieme A Voi, Cooperativa O.R.SO- Sportelli Sai, Csv (Centro Servizi Volontariato), Enaip, Fondazione Casa Di Carità Arti e Mestieri, Fondazione Noialtri, Lvia (Ass. Internazionale Volontari Laici), Progetto A-Società Cooperativa Sociale, Consorzio Stabile-Kcs, Proposta 80 soc. Cooperativa Sociale, Rete Dafne, San Vincenzo, Spazio Mediazione Intercultura.
Durante gli incontri sono state fornite le competenze di base per saper riconoscere le principali forme di discriminazione fondate su molteplici fattori, tra cui la disabilità, l’età, l’origine etnica, la religione, il sesso, l’orientamento sessuale e l’identità di genere e sono stati presentati i servizi offerti dalla rete regionale.
"Il Nodo provinciale contro le discriminazioni sta svolgendo appieno la sua funzione e gli incontri che si stanno sviluppando sul territorio costituiscono uno dei passi più importanti perché la Rete sia effettiva, capillare ed efficace. Un ulteriore passaggio fondamentale è quello del coinvolgimento a pieno dei cittadini, perché tutti noi possiamo e dobbiamo essere antenne dei fenomeni discriminatori di cui possiamo essere testimoni e di cui possiamo essere vittime. Le segnalazioni sono necessarie per avere un quadro complessivo del fenomeno e consentire a chi si occupa del tema di istituire misure più efficaci o migliorare, e questo è un passaggio particolarmente importante a cui teniamo molto, i programmi che cercano di prevenire il fenomeno e quindi lavorano sul piano culturale” dichiara Cristina Clerico, assessora alle Pari Opportunità della Città di Cuneo.
Tutte le persone che ritengono di aver subito o di avere assistito a una discriminazione possono rivolgersi allo Sportello del Nodo di Cuneo (presso Punto Meet, via Leutrum 7, tel. 0171-444789 mercoledì e giovedì ore 9-12, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o presso i Punti di ascolto presenti a Borgo San Dalmazzo, Dronero, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano.
Per facilitare le segnalazioni e le richieste di supporto da oggi è possibile contattare il Nodo di Cuneo anche compilando il modulo online disponibile QUI.
La sentenza della Cassazione depositata il 16 agosto 2023 conclude una vicenda iniziata nel 2016, quando, per contrastare l’assegnazione di 32 richiedenti asilo a un centro di assistenza messo a disposizione da una parrocchia di Saronno (MI), la Lega aveva convocato una manifestazione affiggendo cartelli con il seguente testo “Saronno non vuole i clandestini. Vitto, alloggio e vizi pagati da noi. Nel frattempo, ai saronnesi tagliano le pensioni e aumentano le tasse, Renzi e Alfano complici dell’invasione”.
ASGI e NAGA avevano agito in giudizio avanti il Tribunale di Milano contro la Lega (locale e nazionale) affermando che qualificare i richiedenti asilo come clandestini costituisce “molestia discriminatoria” cioè un comportamento idoneo a offendere la dignità della persona e a creare un clima umiliante, degradante e offensivo.
E’ stato pubblicato in gazzetta ufficiale n. 232 del 4 ottobre 2023 il decreto 10 agosto 2023 della Presidenza del consiglio dei ministri, Dipartimento per le politiche in favore delle persone con disabilità sui criteri di riparto del contributo di 100 milioni di euro in favore delle regioni a stututo ordinario per l’anno 2023 e modalità di monitoraggio del Fondo per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità.
Le Regioni provvedono ad attribuire il suddetto contributo a Città metropolitane e Province che esercitano le funzioni relative all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli alunni e alunne con disabilità. Il riparto ministeriale prevede un totale di € 7.881.258 per il territorio regionale piemontese, così suddivise tra le 8 province:
Una novità introdotta dal decreto riguarda la scheda di monitoraggio che dovranno compilare i Comuni beneficiari delle risorse, a decorrere dal 2023, ai soli fini della successiva definizione degli obiettivi di servizio. La scheda di monitoraggio, pubblicata annualmente a cura della Commissione tecnica per i fabbisogni standard entro i quindici giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di riparto nella Gazzetta ufficiale, è disponibile qui: scheda di monitoraggio e rendicontazione 2023.
Fino al 27 ottobre le scuole primarie e secondarie di primo grado piemontesi possono presentare progetti finalizzati a prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo da realizzare nell'anno scolastico 2023-24.
Le azioni progettuali devono essere rivolte a studenti e studentesse, con l’obiettivo di diffondere la cultura della legalità, il rispetto alla dignità della persona, la valorizzazione delle diversità, il contrasto di ogni forma di discriminazione, la promozione dell'educazione civica digitale, la tutela dell'integrità psicofisica, l'utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche e della rete internet. I progetti dovranno raggiungere obiettivi educativi e didattici volti a garantire un sistema di sviluppo della personalità e soffermarsi sullo “star bene” a scuola anche attraverso la promozione delle relazioni tra pari. In ambito didattico la scuola dovrebbe favorire un apprendimento significativo, in cui lo studente diventi il protagonista attivo, creando un ambiente di confronto, dove emerga la consapevolezza del fare parte di una comunità in cui è possibile trovare figure professionali pronte a sostenere gli studenti che vivono una situazione di disagio. Oltre alla prevenzione, si sottolinea l'importanza di prevedere la creazione di modalità di approccio alla manifestazione dei casi di bullismo e di cyberbullismo, tale da strutturare un sistema condiviso all’interno dell’istituto, promuovendo la conoscenza di questa opportunità.
Destinatari: istituzioni scolastiche primarie e secondarie di primo grado statali e paritarie del Piemonte
Dotazione finanziaria: totale euro 200.000 (150.000 euro per le statali e 50.000 euro per le paritarie), ogni istituzione scolastica statale o ente gestore per la scuola paritaria potrà presentare un solo progetto che, se ammesso a contributo, potrà ottenere un contributo massimo complessivo di 5.000 euro
Scadenza: venerdì 27 ottobre ore 23.59
Maggiori informazioni sul sito della Regione Piemonte.