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Vercelli, 25/10: presentati i risultati della ricerca sull'accessibilità degli edifici e degli spazi pubblici

Fotografa una situazione in chiaroscuro il report sulla «Ricognizione delle barriere architettoniche che ostacolano la libera circolazione, la socialità, l’assistenza delle persone con disabilità» realizzato dal Nodo provinciale antidiscriminazioni di Vercelli ed elaborato dall’Università del Piemonte Orientale, con il sostegno della Regione Piemonte nell'ambito delle attività realizzate dalla Rete regionale contro le discriminazioni.

Una ricerca, iniziata nel 2023 nell’ambito degli Stati generali della disabilità, alla quale hanno risposto 81 degli 83 Comuni del Vercellese, l’Asl e i Centri per l’impiego compilando questionari relativi alla mappatura delle barriere architettoniche. A presentare i risultati, di fronte a una platea di amministratori locali e rappresentanti del volontariato, sono Lella Bassignana, referente del Nodo Antidiscriminazioni, la docente universitaria Eliana Baici e il ricercatore Samuele Poy del Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e la transizione ecologica di Upo.

Un lavoro nato per fotografare lo stato di fatto a fronte di una legislazione in cui i principi non sono stati del tutto declinati in interventi strutturali.

Analizzando i dati raccolti, sono le scuole a essersi più prontamente dotate delle strutture necessarie: 111 delle 117 tra materne, elementari e medie di pertinenza comunale hanno la rampa per persone in carrozzina. Idem in 26 delle 27 superiori che fanno capo alla Provincia: locali dove gravitavano (nel 2022-2023) 546 studenti con disabilità. Il 75% delle scuole comunali e il 93% delle provinciali hanno l’ascensore, la possibilità di parcheggiare in stalli dedicati è prevista nel 79% delle primarie e nel 100% delle superiori.

Escono bene dalla ricerca i teatri comunali (il 78% è accessibile a persone con disabilità) e gli impianti sportivi, con una accessibilità al 95%. Per quanto riguarda le strutture Asl: 9 su 11 (l’82%) hanno rampa e ascensore, i parcheggi riservati sono censiti in 8 edifici su 11.

Qualche Comune, come Trino, ha realizzato un Peba, il piano di eliminazione delle barriere architettoniche che comprende un’analisi dettagliata di uffici, viabilità, spazi pubblici, prendendo in esame interventi e costi per dare continuità a un’opera che è, prima di tutto, di rispetto della dignità umana.

«Le barriere strutturali e digitali sono causa di discriminazione - rileva Bassignana -, le buche, la mancanza di scivoli, ma anche di semafori sonori e piastrelle podo-tattili per le persone cieche, così come le auto parcheggiate sulle strisce pedonali o nei parcheggi riservati incidono sulla qualità della vita delle persone disabili da un punto di vista pratico e psicologico».