E’ stata pubblicata la graduatoria relativa all'Avviso pubblico - scaduto lo scorso 20 giugno 2022 - rivolto alle Associazioni che svolgono attività inerenti la promozione dei diritti e la tutela delle persone LGBTIQ, per la selezione ed il finanziamento di progetti finalizzati alla realizzazione di campagne di comunicazione volte a sensibilizzare e informare la cittadinanza e a promuovere la conoscenza della rete dei centri contro le discriminazioni per le persone LGBTIQ.
Sono 31 i progetti ammessi al finanziamento, tra i quali quelli presentati da 3 associazioni attive sul territorio piemontese: Arcigay Torino e Arcigay Grandaqueer, che sono anche Punti informativi della Rete regionale contro le discriminazioni rispettivamente sui territori di Torino e Cuneo, e Associazione Quore.
Maggiori informazioni sul bando e sulla gradutoria sono disponibili sul sito dell'UNAR.
Nasce a Torino il primo centro antidiscriminazioni rivolto a persone LGBTQIA+ (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer, intersessuali, asessuali) gestito da Arcigay Torino, Agedo Torino, Maurice GLBTQ, Almaterra, in collaborazione con il Nodo metropolitano contro le discriminazioni della Città metropolitana di Torino.
Lo scopo del centro è quello di accogliere e offrire una tutela concreta alle persone che subiscono discriminazione e/o molestie basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere. Come suggerisce il nome, PorTO Sicuro accoglie tutte le soggettività LGBTQIA+ del territorio e che hanno necessità di approdare in uno spazio che possa garantire un sostegno concreto a chi ne ha bisogno.
Il 14 settembre 2021 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione (387 voti favorevoli, 161 contrari e 123 astensioni) sul tema dei diritti delle persone LGBTIQ riconoscendo che questi cittadini dovrebbero poter esercitare pienamente i loro diritti.
Nello specifico, le famiglie arcobaleno e le coppie dello stesso sesso dovrebbero avere la stessa libertà di movimento e godere degli stessi diritti di ricongiungimento familiare degli altri.
Il 12 novembre la Commissione europea ha presentato la prima strategia dell'UE per l'uguaglianza delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, non binarie, intersessuali e queer (LGBTIQ). Nonostante i progressi compiuti, la discriminazione nei confronti delle persone LGBTIQ persiste e il 43% dichiara di sentirsi discriminato.
La strategia affronta le diseguaglianze e le sfide che interessano le persone LGBTIQ e definisce una serie di azioni mirate per i prossimi 5 anni, che includono misure giuridiche e finanziarie. Propone, tra l'altro, di estendere l'elenco dei reati dell'UE ai crimini d'odio, compreso l'incitamento all'odio omofobico, e di presentare una normativa sul riconoscimento reciproco della genitorialità in situazioni transfrontaliere.
Garantisce inoltre che le persone LGBTIQ, in tutta la loro diversità, si sentano sicure e abbiano pari opportunità di prosperare e di partecipare appieno alla società.
Venerdì 11 luglio la Ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ha incontrato un gruppo di associazioni LGBT (Agedo, Arcigay, ArciLesbica, Associazione Radicale Certi Diritti, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Equality Italia, Famiglie Arcobaleno, Gay Center, MIT) per parlare di contrasto alle discriminazioni nei confronti delle diversità, con particolare riguardo al tema dell'omofobia. Durante l'incontro si è discusso di come dare seguito nei prossimi mesi alla Strategia Nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni.
Fonte: MIUR
Condanna per l'avvocato Carlo Taormina che, nel corso di una nota trasmissione radiofonica, aveva più volte dichiarato che non avrebbe mai assunto collaboratori omosessuali. Il Tribunale di Bergamo ha riconosciuto il carattere discriminatorio delle sue affermazioni e condannato l’avvocato al pagamento di un risarcimento del danno, pari a € 10.000, a favore di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, nonché alla pubblicazione della sentenza sul quotidiano nazionale “Il Corriere della Sera”.
E' stato presento oggi pomeriggio a Roma, presso il Villaggio Antidiscriminazione allestito dall'UNAR in occasione dell'iniziativa europea “Shaping the future of Equality policies in the EU” , il Fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione, istituito dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e gestito in collaborazione dal Consiglio Nazionale Forense e dall’UNAR.
Il Fondo - che ha una dotazione pari a 200.000 euro - consente alle vittime di discriminazione per motivi di razza o origine etnica, religione, convinzioni personali, età, disabilità, orientamento sessuale e identità di genere, di accedere alla tutela giurisdizionale grazie all'anticipazione delle spese legali che saranno restituite, attraverso un meccanismo di rotazione, in caso di sentenza favorevole.
Le domande, che potranno essere presentate anche dalle associazioni titolari della legittimazione processuale (non più di tre nel corso dell’anno), dovranno essere inoltrate al Consiglio Nazionale Forense. Un comitato di gestione paritetico deciderà sull’assegnazione del beneficio. Non può accedervi chi già gode del patrocinio a spese dello Stato.
Il Regolamento, la brochure di presentazione e il fac simile della domanda di ammissione al Fondo sono pubblicati sui siti dell'UNAR e del Consiglio Nazionale Forense.
L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) e Telecom Italia insieme per la realizzazione del video “Perché sei diverso?”. E’ stato presentato nel corso del Summit europeo sull’uguaglianza, che si è concluso venerdì scorso a Roma, il video realizzato congiuntamente per promuovere una campagna nazionale sulla promozione della diversità nei luoghi di lavoro.
”Al centro della campagna l’inclusione e la valorizzazione di tutte le diversità” – ha affermato Marco De Giorgi, direttore generale dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri – “perché ogni persona, in qualunque contesto, possa sentirsi libera di esprimersi, di mettere in circolo tutte le sue energie, senza preoccuparsi di proteggersi o nascondersi per i propri aspetti identitari”.
Si è tenuto oggi al Ministero degli affari esteri il Meeting europeo dei focal point nazionali responsabili per le politiche di prevenzione e contrasto della discriminazione di cui sono vittime le persone Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali). L’incontro è stato organizzato dal Comitato diritti umani del Ministero degli esteri in collaborazione con l’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La protezione dei diritti Lgbt è parte della tutela dei diritti umani, ha sottolineato il Sottosegretario Della Vedova in apertura del Meeting europeo, ricordando la risoluzione approvata dal Consiglio dei diritti umani dalle Nazioni Unite nel settembre scorso. Una delle buone pratiche italiane presentate è stata illustrata da Ilda Curti, assessore del Comune di Torino e coordinatrice della Rete RE.A.DY, che riunisce Comuni, Province e Regioni in prima fila contro la discriminazione nei confronti delle persone Lgbti. La Rete sta supportando l’UNAR nella attuazione della Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere 2013 – 2015.