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Il contrasto ad ogni forma di discriminazione trova spazio nel Programma della Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea. “La Presidenza”, si legge nel documento, “attribuisce grande importanza al principio di non discriminazione, come sancito dall’articolo 19 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, dall’articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e come indicato nella Direttiva 2000/43/CE che attua il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica, nonché dalla Direttiva quadro sull’occupazione 2000/78/CE.

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Si svolge oggi a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la riunione del “Tavolo Interreligioso per l’Integrazione”, un incontro con gli esponenti delle diverse confessioni religiose presenti in Italia. L’evento, convocato dell’On. Franca Biondelli, Sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali con delega all’integrazione, è organizzato in collaborazione con il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali).

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E' stato presento oggi pomeriggio a Roma, presso il Villaggio Antidiscriminazione allestito dall'UNAR in occasione dell'iniziativa europea “Shaping the future of Equality policies in the EU” , il Fondo di solidarietà per la tutela giurisdizionale delle vittime di discriminazione, istituito dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e gestito in collaborazione dal Consiglio Nazionale Forense e dall’UNAR.

Il Fondo - che ha una dotazione pari a 200.000 euro - consente alle vittime di discriminazione per motivi di razza o origine etnica, religione, convinzioni personali, età, disabilità, orientamento sessuale e identità di  genere, di accedere alla tutela giurisdizionale grazie all'anticipazione delle spese legali che saranno restituite, attraverso un meccanismo di rotazione, in caso di sentenza favorevole.

Le domande, che potranno essere presentate anche dalle associazioni titolari della legittimazione processuale (non più di tre nel corso dell’anno), dovranno essere inoltrate al Consiglio Nazionale Forense. Un comitato di gestione paritetico deciderà sull’assegnazione del beneficio. Non può accedervi chi già gode del patrocinio a spese dello Stato.

Il Regolamento, la brochure di presentazione e il fac simile della domanda di ammissione al Fondo sono pubblicati sui siti dell'UNAR e del Consiglio Nazionale Forense.

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L’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (UNAR) e Telecom Italia insieme per la realizzazione del video “Perché sei diverso?”. E’ stato presentato nel corso del Summit europeo sull’uguaglianza, che si è concluso venerdì scorso a Roma, il video realizzato congiuntamente per promuovere una campagna nazionale sulla promozione della diversità nei luoghi di lavoro.

”Al centro della campagna l’inclusione e la valorizzazione di tutte le diversità” – ha affermato Marco De Giorgi, direttore generale dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni della Presidenza del Consiglio dei Ministri – “perché ogni persona, in qualunque contesto, possa sentirsi libera di esprimersi, di mettere in circolo tutte le sue energie, senza preoccuparsi di proteggersi o nascondersi per i propri aspetti identitari”.

 

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"Vorrà dire che non tutto il male viene per nuocere se l'aggressione omofoba subita dal giovane ragazzo torinese servirà a compattare tutte le forze politiche per approvare al più presto in Consiglio regionale la bozza di proposta di legge contro ogni forma di discriminazione e per la parità di trattamento nelle materie di competenza regionale che ho presentato in Giunta e che è stata condivisa dai miei colleghi" - così Monica Cerutti, assessora ai Diritti della Regione Piemonte, ha accolto l'invito del sindaco di Torino, Piero Fassino, a lavorare per "compiere scelte irreversibili di civiltà e libertà".

L'assessorato ai Diritti in accordo con la Giunta regionale sta definendo lo schema del disegno di legge "Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale". Nei prossimi giorni la bozza sarà sottoposta a un procedimento di consultazione online volta a recepire i suggerimenti e le proposte di associazioni e soggetti interessati.

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Entra oggi in vigore la Legge regionale n. 5 del 23 marzo 2016Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale”, adottata dal Consiglio regionale su proposta dell'Assessora Monica Cerutti. Con tale strumento, la Regione Piemonte si dota di una legge quadro che fissa le norme generali in materia. Come previsto dall’articolo 18, entro sei mesi verranno emanati i regolamenti attuativi, che renderanno operativi i principi generali ispiratori della legge.

La legge, composta da 19 articoli, fissa alcuni criteri generali che si riferiscono alla parità di trattamento tra le persone e al divieto di ogni forma di discriminazione nelle materie di competenza regionale, e in particolare: salute, prestazioni sanitarie, politiche sociali, diritto alla casa, formazione professionale, istruzione, lavoro, attività sportive, ricreative, culturali, trasporti, comunicazione, parità di accesso alle cariche elettive.

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