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I Nodi territoriali contro le discriminazioni, presso i quali operano persone formate su questo tema, svolgono una funzione essenziale nell’ambito della Rete regionale: sono i luoghi-chiave ai quali le persone che subiscono una discriminazione possono rivolgersi per ricevere aiuto. 

Attivati a partire dal 2011, i Nodi hanno ottenuto riconoscimento legislativo grazie alla Legge regionale 5/2016, che assegna loro i seguenti compiti:

  • accoglienza, orientamento, presa in carico delle persone e gestione dei casi di discriminazione
  • costruzione e coordinamento della Rete territoriale contro le discriminazioni
  • monitoraggio del fenomeno delle discriminazioni a livello territoriale
  • informazione, comunicazione e sensibilizzazione sulle tematiche antidiscriminatorie nel territorio di competenza, con la supervisione del Centro regionale

A fine 2020, sono stati sottoscritti Protocolli d’intesa triennali per l'attivazione o la riattivazione dei Nodi territoriali, tra la Regione Piemonte e le Province di Alessandria, Biella, Novara, Vercelli, Verbano Cusio Ossola, la Città metropolitana di Torino, la Città di Asti e la Città di Cuneo, tutti rinnovati a fine 2023 per ulteriori 3 anni, con la sola eccezione di Asti.

Chi subisce o assiste a una discriminazione può rivolgersi al Nodo più vicino.

 
ALESSANDRIA

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia di Alessandria – Piazza Libertà 17,  Alessandria

Il Nodo è aperto al pubblico tutti i mercoledì dalle 9 alle 12, con accesso libero per una prima accoglienza, senza appuntamento. 

Per concordare un appuntamento dedicato, contattare il Nodo ai seguenti recapiti:

Tel. (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12): 0131 303147 

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 scarica la cartolina informativaAlessandria Nodoantidiscriminazioni

 



ASTI

Nodo provinciale contro le discriminazioni

in attesa di riattivazione

 



BIELLA

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia di Biella - Via Quintino Sella 12, Biella

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Tel. 015 8480780

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Info: visita il sito del Nodo di Biella

Nodo territoriale Biella
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CUNEO

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o .MEET - Polo di integrazione, accoglienza, orientamento e solidarietà del Comune di Cuneo - via Leutrum 7, Cuneo

Lo sportello riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email (preferibilmente) o telefono:

Tel. 0171 444 789 (mercoledì e giovedì ore 9-12)

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Info: visita il sito del Nodo di Cuneo

Punti di ascolto territoriali

Per garantire maggiore prossimità alle persone, lo Sportello antidiscriminazioni del Nodo di Cuneo è supportato da Punti di ascolto distribuiti sul territorio provinciale, grazie alla collaborazione con i Consorzi socio assistenziali del Cuneese, Monregalese e Monviso Solidale. I Punti di ascolto, oltre a fornire informazioni, accolgono le segnalazioni di discriminazione e garantiscono accoglienza, ascolto e un primo orientamento alle vittime. Ricevono su appuntamento ai seguenti recapiti:

CUNEO - Via F.lli Ramorino, 18 - tel. 0171.334666 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

BORGO SAN DALMAZZO - Piazza dell’Abbazia, 10 - tel. 0171.334680 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

DRONERO - Via Pasubio, 7 - tel. 0171.334310 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

MONDOVÌ - Corso Statuto, 13 - tel. 0174.676250 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

FOSSANO - Corso Trento, 4 - tel. 0172.698411

SALUZZO - Via Vittime di Brescia, 3 - tel. 0175.210711

SAVIGLIANO - Corso Roma, 113 - tel. 0172.710811

Carto cuneo

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NOVARA

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia di Novara - Piazza Matteotti 1 (3° cortile), Novara

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Tel. 0321 378273 o 0321 378228 (dal lunedì al venerdì 9-13)

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Novara Nodoantidiscriminazione

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TORINO

Nodo territoriale metropolitano contro le discriminazioni

c/o Città metropolitana di Torino – C.so Inghilterra 7, Torino

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Tel. 011 861 6387 o 011 861 7830 (dal lunedì al venerdì 9-17)

Cell. (anche SMS e whatsApp): 349 6510627 o 331 2684671

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Info: visita il sito del Nodo di Torino

 scarica la cartolina informativa in italiano oppure visualizza le traduzioni in altre lingueCarto torino

 



VERCELLI

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia di Vercelli - Via San Cristoforo 3, Vercelli 

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Numero Verde 800 324 510 (chiamata gratuita)

Tel. 0161 590 315 

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Info: visita il sito del Nodo di Vercelli

scarica la cartolina informativacartolina vercelli def page 0001

 



VERBANO CUSIO OSSOLA
 

Nodo provinciale contro le discriminazioni

c/o Provincia del VCO – Viale dell’Industria 25, Verbania

Il Nodo riceve su appuntamento in giorno e orario da concordare via email o telefono:

Tel. 0323 4950 335 (dal lunedì al venerdì dalle 9:30 alle 13)

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 scarica la cartolina informativaVCO Nodoantidiscriminazione

Il Centro Regionale è stato istituito dalla Regione Piemonte presso la Direzione Istruzione, formazione professionale e lavoro (oggi Direzione Sanità e Welfare) nel dicembre 2012, ed è il frutto di un lungo percorso di collaborazione tra la Regione Piemonte e l’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, avviato nel 2007 e formalizzato attraverso un Protocollo d’Intesa sottoscritto nel novembre 2009, via via rinnovato e tuttora vigente.

Il Centro regionale ha ottenuto un riconoscimento legislativo nell’ambito della Legge Regionale 5/2016 che gli assegna i seguenti compiti:

  • coordinamento della Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte
  • supervisione dell’attuazione del Piano triennale contro le discriminazioni
  • monitoraggio del fenomeno delle discriminazioni nel territorio regionale

Il Centro regionale contro le discriminazioni opera a livello regionale mantenendo una stretta collaborazione con il livello nazionale e con le altre Regioni italiane attive su questi temi. Lavora in sinergia con le altre istituzioni di parità e di garanzia: a livello nazionale l’UNAR e l’OSCAD, a livello regionale il Difensore civico, la Consigliera di parità regionale, il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale e la Garante regionale dell’infanzia e dell’adolescenza.

Per rendere maggiormente efficace la propria azione sul territorio regionale migliorando la prossimità alle vittime, anche potenziali, di discriminazioni, a partire dal 2011 il Centro ha promosso la costituzione e attualmente coordina la Rete regionale contro le discriminazioni attivata in collaborazione con gli enti locali piemontesi e con il supporto di IRES Piemonte. Anche la Rete è stata riconosciuta sul piano legislativo dalla Legge Regionale n. 5/2016.

Il Centro regionale non svolge attività di sportello. Per segnalazioni e richieste di informazioni è possibile rivolgersi ai Nodi territoriali presenti in ciascuna provincia piemontese.

 

 

A partire dal 2011 la Regione Piemonte, d’intesa con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (istituito presso il Dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri) e con le Province piemontesi, ha promosso la costituzione di una Rete regionale con compiti di prevenzione e contrasto delle discriminazioni e assistenza alle vittime.

Riconosciuta sul piano legislativo dalla Legge Regionale 5/2016 “Norme di attuazione del divieto di ogni forma di discriminazione e della parità di trattamento nelle materie di competenza regionale” e dal relativo Regolamento attuativo, la Rete è articolata in 3 livelli con differenti soggetti e funzioni:

Ciascun Nodo territoriale ha inoltre costituito una Rete provinciale di secondo livello, accogliendo l'adesione di soggetti pubblici e privati che, pur non essendo Punti informativi della Rete regionale, si riconoscono nei principi della LR 5/2016 e contribuiscono alla diffusione dei principi di pari opportunità e antidiscriminazione. 

La Rete regionale ha operato fino al 2016 negli ambiti di potenziale discriminazione individuati dall’art. 19 del Trattato per il Funzionamento dell’Unione Europea: genere, razza o origine etnica, religione o convinzioni personali, disabilità, età, orientamento sessuale.

La Legge regionale 5/2016 estende l’ambito di applicazione delle politiche regionali antidiscriminatorie, al fine di dare attuazione all’art. 21 dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e all’art. 3 della Costituzione italiana. Le cause di possibile discriminazione oggi protette sono: nazionalità, sesso, colore della pelle, ascendenza od origine nazionale, etnica o sociale, caratteristiche genetiche, lingua, religione o convinzioni personali, opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, appartenenza ad una minoranza nazionale, patrimonio, nascita, disabilità, età, orientamento sessuale e identità di genere, ed ogni altra condizione personale o sociale.

 

Sono iniziati il 30 e 31 gennaio, rispettivamente a Vercelli e Torino, i corsi di formazione per gli operatori e le operatrici dei Punti informativi della Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte che hanno risposto agli avvisi pubblici emanati dai Nodi territoriali.

I corsi, erogati da Enaip Piemonte e Fondazione Casa di Carità Arti e Mestieri, sono realizzati nell'ambito del Progetto FAMI "Piemonte contro le discriminazioni". L'attività si inserisce nel percorso di costituzione e rafforzamento della Rete regionale contro le discriminazioni condotto dalla Regione Piemonte, con il supporto di IRES Piemonte, in attuazione della l.r. 5/2016.

Si è svolto oggi presso l'IRES Piemonte il primo dei quattro incontri del Corso di formazione sulla prevenzione e mediazione dei conflitti rivolto agli operatori e alle operatrici dei Nodi territoriali contro le discriminazioni. Il corso, organizzato da IRES Piemonte ed erogato dall'associazione Me.Dia.Re., ha una durata di 16 ore e si inserisce nel progetto FAMI "Piemonte contro le discriminazioni", di cui la Regione Piemonte è capofila, in partenariato con IRES, UISP Torino, Enaip Piemonte e Fondazione Casa di carità arti e mestieri.

La Regione Piemonte, con il supporto di IRES Piemonte e grazie alla collaborazione di 8 Enti locali, sta riattivando la Rete regionale contro le discriminazioni, così come previsto dalla Legge Regionale 5/2016. L’attività rientra tra gli obiettivi del progetto FAMI “Piemonte contro le discriminazioni”.

In ciascun territorio provinciale è stato attivato o riattivato un Nodo territoriale contro le discriminazioni che, oltre ad accogliere e sostenere le persone che segnalano una discriminazione e monitorare il fenomeno, ha il compito di attivare e coordinare una Rete di soggetti pubblici e privati presenti e operativi sul proprio territorio provinciale.

La Regione Piemonte, con il supporto di IRES Piemonte e grazie alla collaborazione di 8 Enti locali, sta riattivando la Rete regionale contro le discriminazioni, così come previsto dalla Legge Regionale 5/2016. L’attività rientra tra gli obiettivi del progetto FAMI “Piemonte contro le discriminazioni”.

In ciascun territorio provinciale e in quello metropolitano è stato attivato o riattivato un Nodo territoriale contro le discriminazioni che, oltre ad accogliere e sostenere le persone che segnalano una discriminazione e monitorare il fenomeno, ha il compito di attivare e coordinare una Rete di soggetti pubblici e privati presenti e operativi sul proprio territorio provinciale.

La Regione Piemonte, con il supporto di IRES Piemonte e grazie alla collaborazione di 8 Enti locali, sta riattivando la Rete regionale contro le discriminazioni, così come previsto dalla Legge Regionale 5/2016. L’attività rientra tra gli obiettivi del progetto FAMI “Piemonte contro le discriminazioni”.

In ciascun territorio provinciale e in quello metropolitano è stato attivato o riattivato un Nodo territoriale contro le discriminazioni che, oltre ad accogliere e sostenere le persone che segnalano una discriminazione e monitorare il fenomeno, ha il compito di attivare e coordinare una Rete di soggetti pubblici e privati presenti e operativi sul proprio territorio provinciale.

La Regione Piemonte, con il supporto di IRES Piemonte e grazie alla collaborazione di 8 Enti locali, sta riattivando la Rete regionale contro le discriminazioni, così come previsto dalla Legge Regionale 5/2016. L’attività rientra tra gli obiettivi del progetto FAMI “Piemonte contro le discriminazioni”.

In ciascun territorio provinciale è stato attivato o riattivato un Nodo territoriale contro le discriminazioni che, oltre ad accogliere e sostenere le persone che segnalano una discriminazione e monitorare il fenomeno, ha il compito di attivare e coordinare una Rete di soggetti pubblici e privati presenti e operativi sul proprio territorio provinciale.

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