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Il 12 marzo 2023 il Nodo metropolitano contro le discriminazioni di Torino ha partecipato dalle 15:30 alle 17:30 all'incontro "Sì Rispetto No Discriminazione", un pomeriggio di sensibilizzazione e discussione sulle discriminazioni presso la sede ANGI (Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese) in via la Salle 17 a Torino. ANGI, che è uno dei Punti informativi della Rete regionale contro le discriminazioni, ha organizzato questo evento per promuovere la solidarietà e la comprensione tra le persone, con l'obiettivo di creare uno spazio sicuro e inclusivo per tutti i partecipanti, dove possano condividere le proprie esperienze.

Durante l'incontro sono intervenute Antonella Ferrero, Martina Zamboni e Silvia Venturelli per presentare la Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte e il lavoro del Nodo metropolitano di Torino, e Chen Ming per presentare il progetto Dicembre Antidiscriminazione. Infine sono stati consegnati gli attestati ai volontari e alle volontarie dell'associazione.

Il programma completo è scaricabile a questo link.

Il requisito, richiesto soltanto ai cittadini extra UE, di essere residenti da almeno cinque anni e di svolgere un’attività lavorativa per accedere agli alloggi di edilizia agevolata e convenzionata, costituisce una discriminazione. Con ordinanza depositata lo scorso 7 marzo 2023, il Tribunale di Torino ha condannato la Regione Piemonte e l’ATC Piemonte Centrale a rimuovere tali requisiti dai bandi per le assegnazioni degli alloggi di edilizia agevolata e convenzionata.

Quanto alla Regione Piemonte, si trattava di un requisito inserito nel "Regolamento per l'esecuzione dei programmi costruttivi di nuove costruzioni e di recupero in regime di edilizia agevolata - convenzionata" (D.P.G.R. 2543/94) che, all’art. 8, comma 1, lettera a), in materia di accesso agli alloggi di edilizia agevolata e convenzionata, prevedeva per i soli cittadini extra UE i requisiti della pregressa residenza quinquennale e della stabile attività lavorativa in Italia.

Quanto al Bando di Concorso per l’assegnazione di alloggi in Castellamonte dell’ATC Piemonte Centrale dell’1.6.2022, l’illegittimità riguardava sempre la richiesta della pregressa residenza quinquennale nella parte in cui richiamava il predetto art. 8 c. 1 lett. a) del DPGR 2543/94 e altresì la parte in cui attribuiva all’essere residente in Castellamonte da almeno dieci anni un punteggio preferenziale altissimo.

ASGI ha convenuto in giudizio entrambe le amministrazioni ritenendo che tali richieste fossero del tutto illegittime e in contrasto con la più recente giurisprudenza costituzionale in materia di accesso agli alloggi. La Corte Costituzionale, con le sentenze n. 166/2018, n. 44/2020 e n. 9/2021 ha espresso un principio chiaro: “i criteri adottati dal legislatore per la selezione dei beneficiari dei servizi sociali devono presentare un collegamento con la funzione del servizio“.

L'avvocatura Regionale, stante la palese contrarietà delle previsioni al dettato costituzionale, nulla ha eccepito sulla natura discriminatoria del Regolamento, rimettendosi anzi alla decisione del Giudice sul punto. Il Tribunale ha altresì censurato il bando ATC per l’assegnazione degli alloggi nel Comune di Castellamonte in quanto anche l’attribuzione all’essere residente in Castellamonte da almeno dieci anni di un punteggio preferenziale pari a 8 punti, tale da superare qualsiasi requisito di bisogno anche congiuntamente considerato (reddito, presenza di figli a carico, disabilità, disagio abitativo), è stata già ritenuta illegittima dalla giurisprudenza costituzionale.

In ottemperanza all'ordinanza del Tribunale di Torino, con determina dirigenziale n.233 del 17/03/2023, ATC ha sospeso i bandi relativi ai Comuni di Torino, Beinasco e Castellamonte.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito di ASGI.

Ci sono pronunciamenti giudiziari destinati ad aprire strade nuove e tale sembra l’Ordinanza pronunciata nei giorni scorsi dal Tribunale Civile di Biella che, occupandosi di una questione decisamente particolare, ha riconosciuto, ai sensi della Legge 67/06 "Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni", una discriminazione indiretta compiuta dalla Federazione Ciclistica Italiana ai danni di colui che all’epoca dei fatti era un minore con disabilità intellettiva/relazionale, oggi maggiorenne.

«La vicenda nasce nel 2019 – spiega l’avvocato Massimo Rolla, che ha patrocinato la causa civile intentata dal giovane – quando la persona, appassionata di ciclismo fuoristrada e che negli anni precedenti aveva partecipato a varie gare sportive nell’ambito di Intellectual Disability, categoria che prevede la presenza di un accompagnatore e una partenza differenziata rispetto agli altri concorrenti, si era accorto, assieme ai genitori e alla società sportiva per la quale era tesserato, di essere del tutto in grado di partecipare autonomamente con i coetanei e senza la necessità di un accompagnatore, non essendo un pericolo né per se stesso, né per gli altri ciclisti. Preso dunque atto della volontà del giovane e con il benestare della sua famiglia, la società sportiva aveva iniziato a informarsi su cosa fosse necessario, per esaudire il desiderio di Andrea».
«Controllate dunque tutte le formalità per i tesseramenti agonistici – prosegue Rolla -, il giovane era stato sottoposto a visita clinica da parte dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino-Federazione Medico Sportiva Italiana, che a seguito di ogni necessario accertamento, gli aveva rilasciato un certificato di idoneità all’attività sportivo agonistica, specificando nel quale veniva espressamente che “egli non presentava controindicazioni in atto alla pratica agonistica del ciclismo”. A quel punto la società sportiva aveva provveduto a richiederne il tesseramento come Junior Sport e non più come Intellectual Disability e ad inviare la pratica alla Federazione Ciclistica Italia la quale aveva dapprima accettato il tesseramento, salvo poi comunicare alla società sportiva l’annullamento dello stesso, con richiesta immediata di visione del certificato medico, prontamente ricevuto».

Ebbene, dopo i tentativi di conciliazione, non andati a buon fine, si è arrivati dunque al pronunciamento dei giorni scorsi, che ha pienamente accolto le istanze del giovane, «ordinando alla Federazione Ciclistica Italiana la cessazione del comportamento discriminatorio, mediante rimozione degli ostacoli che impediscono al giovane di praticare lo sport a livello agonistico».

Certo, è molto probabile l’arrivo di un ricorso in appello, che potrebbe portare ad esiti diversi, ma non si può non concordare ad esempio con Vincenzo Falabella, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superando dell’Handicap), quando parla di «un ulteriore tassello giurisprudenziale che rinforza le ormai numerose sanzioni di discriminazione nei confronti di persone con disabilità, particolarmente importante, nello specifico, in quanto riguarda un settore, come quello dello sport, molto popolare presso l’opinione pubblica e sul cui potere di inclusività anche la nostra Federazione è costantemente impegnata. Un’Ordinanza, quindi, che merita il più ampio risalto possibile, sia a livello istituzionale che mediatico».
«Intervenendo su una questione molto particolare – aggiunge Roberto Speziale, presidente dell’ANFFAS e vicepresidente vicario della FISH -, questo pronunciamento ci conferma e ci conforta sul fatto che la leva della non discriminazione, ove correttamente e adeguatamente utilizzata, come in questo caso, possa rappresentare uno straordinario strumento per scardinare definitivamente stigmi e pregiudizi e per vedere affermato il diritto di tutte le persone con disabilità ad essere considerate, a pieno titolo, alla pari di tutte le altre persone». 

Fonte: superando.it

E’ stata pubblicata la graduatoria relativa all'Avviso pubblico - scaduto lo scorso 20 giugno 2022 - rivolto alle Associazioni che svolgono attività inerenti la promozione dei diritti e la tutela delle persone LGBTIQ, per la selezione ed il finanziamento di progetti finalizzati alla realizzazione di campagne di comunicazione volte a sensibilizzare e informare la cittadinanza e a promuovere la conoscenza della rete dei centri contro le discriminazioni per le persone LGBTIQ

Sono 31 i progetti ammessi al finanziamento, tra i quali quelli presentati da 3 associazioni attive sul territorio piemontese: Arcigay Torino e Arcigay Grandaqueer, che sono anche Punti informativi della Rete regionale contro le discriminazioni rispettivamente sui territori di Torino e Cuneo, e Associazione Quore.

Maggiori informazioni sul bando e sulla gradutoria sono disponibili sul sito dell'UNAR.

Dopo la prima edizione tenutasi nel 2022, il Black History Month Torino torna per una nuova edizione in programma dal 1° al 28 febbraio con tre nuove tematiche centrali e il coinvolgimento di luoghi storici di Torino.

Questa seconda edizione volge sui temi dell’identità, dell’afro-arte e dell’empowerment e propone numerosi eventi suddivisi in: incontri con autrici e autori, proiezioni film, mostre, workshop, attività per le scuole, cene etniche, convegni, concerti con la partecipazione di artiste e artisti internazionali.

E' promossa dall’Associazione Donne Africa Subsahariana e II Generazione (ADASS), con il contributo della Fondazione Compagnia San Paolo e il patrocinio della Città di Torino, ed è realizzata in collaborazione con l’associazione Zonafranca, ass. Tamra, Snobiety, Black History Month Firenze e Black History Month Bologna.

Numerose le realtà cittadine coinvolte: Museo Nazionale del Cinema - Cinema Massimo, Palazzo Madama, Musei Reali Torino, Polo del 900, Museo di Antropologia e Etnografia del Sistema Museale di Ateneo di Torino, Dipartimento Culture Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, CODIASCO, Gruppo Abele, ass. Paìs, Polo Culturale Lombroso 16, Casa Del Quartiere San Salvario, Centro piemontese di studi africani, Cinecafè Ambrosio, ass. Ameb, Associazione Sudanese di Torino, Fondazione Mamre, Collettivo afrofemminista Nwanyi, ass. Afromondo, Associazione Senegalesi Torino AST, Di tutti i colori, Giguiya, Y-IDEA, OH4EU, LabPerm, ass. Mosaico.

Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale: www.blackhistorymonthtorino.it

Su ricorso promosso dall’Associazione Luca Coscioni, il Tribunale di Roma, con una ordinanza che non ha precedenti, ha stabilito per la prima volta che la mancata adozione e approvazione del P.E.B.A. da parte delle amministrazioni comunali rappresenta una condotta discriminatoria indiretta attuata in forma collettiva nei confronti delle persone con disabilità. Per il Tribunale, infatti, il Comune di Pomezia ha adottato il P.E.B.A. con notevole ritardo, ossia solo a maggio 2022, il che non gli ha consentito di procedere alla ricognizione delle barriere architettoniche presenti sul suo territorio e alla conseguente programmazione degli interventi volti alla loro rimozione. Tale ritardo – scrive la Giudice – “incide sui diritti dei disabili, con realizzazione di una condotta da parte dell’amministrazione comunale in concreto svantaggiosa e discriminatoria per gli stessi”.

Il Comune di Pomezia è stato dunque condannato a cessare il comportamento discriminatorio mediante la rimozione entro il 30 dicembre 2023 delle barriere architettoniche indicate nel ricorso, previa adozione, entro il 30 giugno 2023, di un piano di rimozione delle stesse da adottare sentita l’Associazione Luca Coscioni. A causa della mancata rimozione delle barriere architettoniche, il Comune di Pomezia è stato inoltre condannato a pubblicare il testo dell’ordinanza di condanna a sue spese sul quotidiano “Il Messaggero”.

Ulteriori informazioni qui 

Aggiornamento al 22/12/2023 qui

 

L'UNAR ha pubblicato l'Avviso per la promozione di azioni positive rivolto ad Associazioni ed Enti regolarmente iscritti al Registro che svolgono attività nel campo della lotta alle discriminazioni e della promozione della parità di trattamento di cui all’art. 6 del D.lgs. n. 215/2003, finalizzate al contrasto delle discriminazioni su base etnica, anche in ottica intersezionale, attraverso l’educazione, la cultura, le arti e lo sport (XIX Settimana di azione contro il razzismo, 20-26 marzo 2023).

  • Soggetti proponenti: il bando è rivolto alle associazioni ed enti iscritti al registro Unar, che possono coinvolgere in ATS anche altri soggetti non iscritti
  • Partner di supporto: è possibile aderire ai progetti anche come partner di supporto attraverso semplici lettere di intenti
  • Attività: azioni positive e di sensibilizzazione da realizzarsi durante la Settimana di azione contro il razzismo (20 al 26 marzo 2023) ed in particolare il 21 marzo “Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale”
  • Tipologie/ambiti di attività: educazione, cultura, arte e spettacolo, sport 
  • Budget: max 10.000 euro a progetto

Scadenza: ore 12:00 del 3 febbraio 2023

Informazioni e documentazione ufficiale disponibili sul sito dell'UNAR.