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Si è tenuto lunedì 4 marzo nella sala del Circolo Acli MOVI (Movimento Giovanile) di Centallo il Consiglio organizzato dal Coordinamento provinciale Donne Acli cuneesi con le Acli Provinciali Cuneesi, aperto a tutti, in prossimità della ricorrenza dell’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna.

A dare il benvenuto ai numerosi partecipanti è stato il presidente provinciale Acli, Elio Lingua, che ha ricordato alcuni aclisti venuti a mancare recentemente e ha poi ceduto la parola al parroco di Centallo, don Andrea Ciartano, per un momento di preghiera.

Di seguito è stato dato il benvenuto alla neo eletta presidente regionale delle Acli del Piemonte, Mara Ardizio, che con la sua presenza ha onorato la riunione del Consiglio e ha portato il saluto ai presenti.

La Coordinatrice provinciale Donne Acli Cuneo, Barbara Castellano, ha quindi dato il via ai lavori, presentando le varie relatrici invitate per condurre questo appuntamento, all’insegna delle donne, ma rivolto a tutti.

Luisa Brignone, responsabile Acli Cuneesi per il Punto informativo antidiscriminazione, ha introdotto Silvia Venturelli dell’Ires Piemonte e Alessandra Vigna Taglianti, del Nodo provinciale contro le discriminazioni di Cuneo, per presentare il tema: “Discriminazioni: una rete territoriale per la prevenzione e il contrasto”. Grazie alla loro spiegazione chiara ed efficace, supportata anche dalla proiezione di video e slide, è stato possibile comprendere un po’ più a fondo il lavoro svolto da questa realtà di cui le Acli provinciali cuneesi fanno parte come punto informativo.

A seguire, la scrittrice Maria Teresa Milano è stata intervistata dalla vice presidente Acli provinciali Cuneesi, Mariangela Tallone, per presentare il suo ultimo libro dal titolo: “21 Storie d’amore. La Bibbia come non te l’aspetti”. L’esposizione brillante e personale della scrittrice ha coinvolto i presenti facendoli entrare in quel mondo profondo e avvincente che è il testo sacro della Bibbia, da un punto di vista inaspettato e affascinante, passando con delicata vivacità attraverso le diverse sfumature dell’amore e delle relazioni affettive.

Maggiori informazioni sul Nodo e sulla Rete provinciale contro le discriminazioni di Cuneo sono disponibili qui.

 

Il Nodo metropolitano contro le discriminazioni di Vercelli ha organizzato, nell’ambito del progetto “Stati generali della disabilità”, un percorso formativo dedicato al ruolo di amministratore di sostegno (ADS) per la protezione giuridica delle persone con disabilità rivolto ad assistenti sociali, avvocati, avvocate e persone che operano nel settore di riferimento e che hanno intenzione di formarsi conoscere o espletare la delicata funzione di amministratore di sostegno. Questa è una figura chiave che può svolgere un ruolo importante nella prevenzione e nel contrasto di episodi di discriminazione fondata sulla disabilità.

Il corso, con il patrocinio dell'Ordine degli avvocati e dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, ha affrontato gli aspetti principali del ruolo di ADS, al fine di aiutare le e i professionisti e tutti gli altri soggetti coinvolti che vogliano operare con coscienza e consapevolezza ed in conformità col quadro normativo di riferimento, acquisendo e/o consolidando le norme e la prassi del settore.

Il corso, in modalità mista, si è articolato in 3 incontri di 3 ore ciascuno, per una durata totale di 9 ore. In particolare, la prima giornata (12 febbraio 2024) ha introdotto “Il ruolo e i poteri conferiti dal Giudice Tutelare. Compiti, responsabilità e motivazioni dell’Amministratore di Sostegno e il suo inquadramento giuridico”; la seconda (19 febbraio) si è concentrata su “Ascolto dei bisogni e delle aspirazioni del beneficiario. Relazione tra Amministratore di Sostegno e beneficiario, con i familiari e i servizi”; infine la terza (26 febbraio) ha affrontato la “Cura della persona e del patrimonio del beneficiario. La relazione: comunicare in modo efficace e empatico. Il consenso informato ai trattamenti”. Durante gli incontri, introdotti da Lella Bassignana, referente del Nodo e moderati da Gianna Manferto, avvocata del Foro di Vercelli, sono intervente persone esperte in materia, tra cui il giudice tutelare, psicologhe dell'ASL, avvocate e assistenti sociali.

Il Nodo, dato l'interesse dimostrato, anche dalla partecipazione di circa 90 persone ad ogni incontro, sta pensando di organizzare una seconda edizione del corso per l’amministratore di sostegno, con un focus sul tema dell’utilizzo del linguaggio del corpo nei confronti della persona amministrata.

Il Nodo metropolitano contro le discriminazioni di Torino ha organizzato un pomeriggio di formazione e confronto per tutti i Punti informativi sul tema dell'abilismo, con un approfondimento sulle teorie sociologiche che inquadrano il fenomeno, sull'accessibilità (sia fisica sia virtuale) come diritto universale e sul linguaggio inclusivo e non discriminatorio.

L'incontro, tenutosi il 28 febbraio 2024 presso i locali della Città metropolitana di Torino, è stato introdotto da Antonella Ferrero e Martina Zamboni (referenti del Nodo metropolitano) e sono intervenuti Alice Scavarda (sociologa della salute, assegnista di ricerca presso l'Università di Torino), Marco Berton (giornalista e coordinatore del Disability Film Festival) e Alessia Volpin (Diversity & Inclusion Specialist di Accessiway e organizzatrice del Disability Pride a Torino) ed è stato articolato con una parte teorica e una parte di esercitazione.

Questo è il secondo di un ciclo di incontri formativi dedicati ai Punti informativi, organizzato dal Nodo metropolitano di Torino in collaborazione con IRES Piemonte, inaugurato lo scorso ottobre con l'incontro dedicato alle comunità rom e sinte.

 

Si è tenuta il 16 febbraio 2024 alle ore 11 presso la Sala Trasparenza nel Palazzo della Regione Piemonte a Torino la conferenza stampa di presentazione del progetto “Il Piemonte Al Mio Fianco”, promosso dall’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) per promuovere l’inclusione sociale e migliorare l’autonomia delle persone con disabilità visive, realizzato grazie al sostegno della Regione Piemonte nell'ambito del Pianto triennale contro le Discriminazioni.

Durante la conferenza, dopo gli interventi da remoto del Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e dell’Assessore alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone, gli esperti dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti hanno presentanto le cinque aree principali di intervento: Accoglienza e Accessibilità delle Strutture Sanitarie; Protezione Civile e Disabilità Visiva; Azioni per Migliorare l’Inclusione Scolastica; Assistenza e Consulenza per Migliorare l’Autonomia; Iniziative e Attività di Sensibilizzazione.

Per rafforzare la collaborazione tra Rete regionale e Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, è prevista l'organizzazione di 8 incontri presso le sezioni locali UICI, uno per ciascun territorio provinciale, durante i quali le referenti dei Nodi provinciali contro le discriminazioni avranno la possibilità di presentare il servizio antidiscriminazioni alle persone cieche e ipovedenti che vivono sui territori provinciali, dedicando particolare attenzione al riconoscimento delle discriminazioni fondate sulla disabilità, alle modalità di segnalazione ai Nodi e alle strategie di intervento per la prevenzione e il superamento delle stesse. Sono già stati calendarizzati gli incontri a Biella, Torino, Vercelli e Cuneo.

A seguire saranno pianificate le attività in ambito scolastico e sanitario, che coinvolgeranno in modo particolare i territori provinciali di Alessandria, Cuneo e Vercelli e saranno realizzate da UICI in accordo con i Nodi provinciali per garantire la connessione con il più ampio quadro di azioni di prevenzione e contrasto delle discriminazioni fondate sulla disabilità messe in atto dalla Rete regionale.

 

E' stata approvata dal Consiglio regionale del Piemonte, ed entrerà in vigore dal prossimo 28 febbraio 2024, la Legge regionale 5 febbraio 2024, n. 1, “Disposizioni per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche”. La legge si compone di 11 articoli, rispetto ai quali si evidenziano di seguito in sintesi alcuni aspetti, con particolare riferimento ai PEBA Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche, di cui la Rete regionale contro le discriminazioni si è più volte occupata sottolineando il fatto che, pur in presenza di un obbligo normativo vigente da oltre 30 anni, la maggior parte dei Comuni piemontesi non ha elaborato e adottato il PEBA, di fatto attuando una condotta discriminatoria indiretta in forma collettiva nei confronti delle persone con disabilità.

L'articolato della legge appena approvata, in sintesi, prevede:

  • Articolo 1 Finalità
  • Articolo 2 Definizioni
  • Articolo 3 Ambito di applicazione: a) edifici e locali pubblici e di uso pubblico; b) aree e percorsi pedonali urbani; c) parcheggi; d) parchi e altre aree naturali protette, siti UNESCO (...); e) mezzi di trasporto pubblico di persone; f) strutture e impianti fissi connessi all’esercizio dei trasporti pubblici; g) strutture e impianti di servizio di uso pubblico; h) luoghi di culto; i) segnali ottici, acustici e tattili da utilizzare negli ambienti di cui alle lettere a), b), c), d), e), f), g) e h); l) servizi digitali dei soggetti pubblici.
  • Articolo 4 Censimento degli edifici pubblici: in sintesi, la Regione promuove il censimento degli edifici pubblici interessati da interventi per l’abolizione delle barriere architettoniche, delega tale censimento ai Comuni sulla base di modalità di rilevazione approvate dalla Giunta regionale entro 6 mesi dall’entrata in vigore della presente legge. 
  • Articolo 5 Principi di progettazione e modalità di attuazione delle opere edilizie, caratteristiche dei mezzi di trasporto pubblico
  • Articolo 6 Registro telematico dei piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche: in sintesi, la Regione detta disposizioni per la redazione e la revisione dei PEBA; entro 1 anno dall’approvazione della legge, istituisce il registro regionale telematico dei PEBA, al fine di monitorarne e promuoverne l’adozione; entro 180 giorni dall’approvazione della legge, predispone le linee guida con i contenuti minimi per la corretta applicazione dei PEBA o dei Piani di accessibilità urbana da parte dei comuni; l’avvenuta adozione del PEBA da parte del comune costituisce requisito preferenziale per la partecipazione ai bandi regionali; in caso di mancata adozione del PEBA da parte degli enti locali, la Regione provvede a nominare un commissario (così come previsto dalla normativa nazionale dal 1986: legge 41/1986, articolo 32, commi 21 e 22).   
  • Articolo 7 Disability manager: "1. La figura del disability manager svolge le funzioni di cui all’articolo 39 ter del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) e di cui all’articolo 5 della legge regionale 12 febbraio 2019, n. 3 (Promozione delle politiche a favore dei diritti delle persone con disabilità), con particolare attenzione ai problemi riguardanti l’accessibilità ai luoghi di lavoro. 2. I disability manager di cui al comma 1, si coordinano con il disability manager della Regione per lo svolgimento delle funzioni a loro assegnate."
  • Articolo 8 Criteri di premialità per interventi pubblici: il 2% dei contributi erogati dalla Regione a enti pubblici operanti sul territorio regionale per la realizzazione di lavori pubblici, sarà finalizzato alla redazione del PEBA, se non già adottato, oppure alla sua attuazione.
  • Articolo 9 Sensibilizzazione sull’accessibilità degli ambienti di lavoro
  • Articolo 10 Relazione al Consiglio regionale e attività di informazione: la Regione, entro il 30 giugno di ogni anno, presenta al Consiglio regionale una relazione sullo stato di attuazione della presente legge; istituisce un centro per la consulenza e la raccolta di documentazione in materia di accessibilità ed eliminazione delle barriere architettoniche, al fine di informare e sensibilizzare gli amministratori comunali con particolare riguardo alla redazione dei PEBA.
  • Articolo 11 Clausola di invarianza finanziaria: dalla presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

 Di seguito si ricapitolano in sintesi i prossimi passi previsti per dare attuazione alla nuova legge regionale:

  • la Regione istituisce un centro per la consulenza e la raccolta di documentazione in materia di accessibilità ed eliminazione delle barriere architettoniche (non è specificata una scadenza precisa)
  • entro il 5 agosto 2024: la Regione predispone le linee guida con i contenuti minimi per la corretta applicazione dei PEBA o dei Piani di accessibilità urbana da parte dei Comuni
  • entro il 28 agosto 2024: la Regione approva le modalità di rilevazione che i Comuni dovranno utilizzare per il censimento degli edifici pubblici
  • entro il 5 febbraio 2025: la Regione istituisce il Registro telematico dei PEBA
  • in caso di mancata adozione del PEBA da parte degli enti locali, la Regione provvede a nominare un commissario
  • entro il 30 giugno di ogni anno: la Regione presenta al Consiglio regionale una relazione sullo stato di attuazione della legge.

 Il testo completo e ufficiale della Legge regionale 5 febbraio 2024 n. 1, “Disposizioni per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche” è disponibile sul sito del Consiglio regionale del Piemonte a questo link oppure nella versione pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte in data 8 febbraio 2024 disponibile qui in formato pdf.

Per incentivare l'adozione dei PEBA da parte dei Comuni, nel 2023 la Regione ha pubblicato un avviso pubblico per distribuire le risorse stanziate dall’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale hanno partecipato 379 Comuni piemontesi: maggiori informazioni sul bando sono disponibili qui.

 

Si è svolta oggi in presenza a Torino, presso la sede di IRES Piemonte, la riunione di coordinamento mensile della Rete regionale contro le discriminazioni in Piemonte. Presenti il Centro regionale, operante in Regione con la collaborazione di IRES Piemonte, e i Nodi territoriali attivati e gestiti dalle Province di Alessandria, Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, dalla Città metropolitana di Torino e dalla Città di Cuneo.

Tra i molti temi affrontati, il monitoraggio delle segnalazioni di discriminazioni raccolte nel corso del 2023 (i dati definitivi, raccolti dai Nodi ed elaborati da IRES, saranno disponibili da maggio/giugno), il perfezionamento degli strumenti di raccolta dati, la pianificazione delle attività informative e formative per l'anno in corso.

Molto spazio è stato dedicato al confronto e scambio tra territori sia sulla gestione di situazioni specifiche sia sull'adozione di azioni congiunte di prevenzione e contrasto, in linea con quanto previsto dal Piano triennale contro le discriminazioni 2022-24.

 

Una cerimonia di consegna delle targhe di riconoscimento ai 18 punti informativi contro le discriminazioni presenti sul territorio provinciale novarese si è svolta nella mattinata di oggi, mercoledì 31 gennaio 2024, presso la sede della Provincia di Novara.

<<L’obiettivo della Provincia di Novara – spiega la consigliera delegata alle Pari opportunità Annaclara Iodice – è il rilancio del servizio, pensato e condiviso con Regione Piemonte e Ires Piemonte e con il supporto della cooperativa Aurive, vincitrice del concorso di idee indetto dalla Provincia per la valorizzazione dello stesso servizio, per segnalare situazioni potenzialmente discriminatorie, dando ascolto e assistenza alle persone, su tutto il territorio. Sono infatti 18 i punti informativi accessibili nel Novarese a disposizione della cittadinanza, che si trovano presso Pubbliche Amministrazioni, Consorzi socio-assistenziali, associazioni, Enti formativi, organizzazioni sindacali, Istituti scolastici e, in particolare ad Arona con Enaip, a Borgomanero con Ciss, Enaip, Cgil, Mamre, Apl, a Castelletto Ticino con Cisas, a Galliate con Fondazione “Apri le braccia”, Novara con Comune, Apl, Enaip, Filos, NovarArcobaleno, Cgil, Uil, cooperativa “il Frutteto”, Iti “Omar”, Liberazione e speranza>>.

Tutti i Punti informativi hanno almeno una persona referente formata come "operatore/operatrice antidiscriminazioni" grazie alla partecipazione ad appositi percorsi formativi riconosciuti dalla Regione Piemonte, l'ultimo dei quali si è svolto proprio a Novara nel 2022, promosso dal Nodo provinciale contro le discriminazioni con il sostegno della Regione Piemonte, in collaborazione con IRES Piemonte e con il supporto operativo di Enaip.

Questa iniziativa è inserita all’interno delle azioni di consolidamento e promozione della Rete provinciale contro le discriminazioni. <<La collaborazione tra la Provincia di Novara e Aurive – precisa Iodice  - intende facilitare la riconoscibilità di questi punti informativi, aggiornando la mappatura degli Enti, dei referenti e degli spazi disponibili, accompagnando questo processo con la condivisione di momenti formativi, materiali, eventi di sensibilizzazione, con l’obiettivo di semplificare comunicazioni e segnalazioni. Come abbiamo già avuto modo di spiegare in passato, la Rete regionale contro le discriminazioni, con la quale la Provincia di Novara ha portato avanti diversi percorsi progettuali, ha una funzione centrale come soggetto-chiave della strategia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni ed è organizzata in Piemonte in otto Nodi provinciali che attualmente garantiscono la presenza di oltre 160 punti informativi.  I Nodi hanno, tra i loro compiti fondamentali, quello di accogliere le persone che segnalano le discriminazioni, gestire i casi e monitorare il fenomeno sul proprio territorio di competenza>>.

<<La strategia adottata dalla Provincia di Novara – aggiunge Iodice - prevede il coinvolgimento di tutti i punti informativi che si occupano di inviare segnalazioni al Nodo Antidiscriminazione, degli Enti rete che promuovono e diffondono le attività del servizio, degli operatori comunali a contatto il pubblico nei vari uffici, ma soprattutto della cittadinanza. Le azioni intraprese e coordinate da Aurive saranno funzionali ad avviare un percorso di accessibilità, formazione e informazione che consentirà al Nodo provinciale contro le discriminazioni, di dotarsi di strumenti efficaci per la segnalazione delle discriminazioni e di un kit di comunicazione per raccontare e promuovere il servizio alla cittadinanza. L’azione di facilitazione sarà ulteriormente rafforzata dalla sensibilizzazione degli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado del territorio che vedrà protagonisti referenti e educatori di alcuni dei punti informativi e stakeholder territoriali con esperienza diretta in tema di discriminazione. Gli incontri saranno organizzati in conferenze collaborative, secondo un format condiviso, basato su testimonianze significative che consentiranno ai relatori di affrontare tematiche complesse legate a situazioni discriminatorie>>.

Per maggiori informazioni e per rimanere aggiornati sulle attività del Nodo contro le discriminazioni della Provincia di Novara, si rimanda alla pagina dedicata sul sito della Provincia di Novara, sezione Pari opportunità.